sabato 1 gennaio 2022

Normalità

 Normalità: volete tornare alla normalità? Pensateci bene, la normalità era il problema 

 

“Il mondo è cambiato. Dobbiamo cambiare noi. Innanzitutto non facendo più finta che tutto è come prima, che possiamo continuare a vivere vigliaccamente una vita normale. Con quello che sta succedendo nel mondo la nostra vita non può, non deve, essere normale. Di questa normalità dovremmo avere vergogna. Non voglio tornare alla normalità, perché la normalità era il problema.”

Tiziano Terzani.


Quando trovi le parole giuste puoi usare solo quelle, anche se scritte da altri, ma sembrano perfette per questo momento 

lunedì 7 dicembre 2020

Anno 2020

È un anno diverso da tutti gli altri e non lo avevamo previsto, neanche nelle nostre più ardite fantasie.
Essere ancora qui è già una vittoria.

sabato 20 aprile 2019

Accettare il dolore dell'assenza

Questo è la morte, oltre alla mancanza di chi non c'è più: è la vita con tutti i suoi ricordi. 
È amore. Tutto l'amore che chi se ne va ci ha dato, buono o cattivo che sia stato.
Capisci che l'unica cosa che conta nella vita è l'amore che puoi dare a chi te lo chiede, che siano i figli, i nonni o la prima persona che incontri per strada. Che essere gentili e pazienti conviene, perché quello che non abbiamo dato pesa più di qualunque cosa possiamo aver perso.

Daria Bignardi da Non vi lascerò orfani 

mercoledì 9 dicembre 2015

Quello che mi manca

Ci sono giorni in cui mi rendo conto che la mia vita non è proprio quella che volevo.

Mi sento nella nebbia, anche se a dirla tutta vedo molto chiaramente quello che non va.
Mi disturbano il tempo che mi viene portato via sempre più e soprattutto i momenti sprecati. 



domenica 20 settembre 2015

Il nostro karma



Negli ultimi tempi ho ritrovato amici che credevo non avrei più rivisto
Eppure quasi per caso sono tornati nella mia vita con la stessa solare energia di un tempo.
La vita riesce sempre a sorprendere.

sabato 2 maggio 2015

Aprile dei ricordi

Questo mese appena trascorso è stato segnato da un flusso di ricordi sofferti e inattesi.
Sono stata al funerale di una mia amica che non vedevo più da oltre dieci anni, ma la notizia della sua morte mi ha comunque raggiunta. 
Altri amici del passato erano lì, quasi tutti, insieme a mezza città, sindaco compreso.
Si perché la mia amica, portata via da un cancro fulminante a 54 anni, era una sportiva e il suo lavoro nello sport la portava in contatto con una marea di gente. 
Così ho rivisto davanti ai miei occhi le scene della nostra vacanza insieme nel 1990 e l'abbiamo ricordata con gli altri amici.
Per un paio di anni quel gruppo di circa venti persone era stato il punto di riferimento di ciascuno,
un po' una piccola famiglia. 
Sempre insieme nei problemi e nel divertimento.
Dopo le nostre vite hanno intrapreso percorsi diversi e ci siamo persi di vista, 
anche se ogni tanto cercavamo l'occasione per ritrovarci: un compleanno, un evento sociale o semplicemente una pizza insieme. 
La cosa strana è che proprio di recente mi sono ritrovata con un altro gruppo di amiche, quelle che frequentavo i primi anni di università con la compagnia del sabato sera. 
Con loro, dall'inizio dell'anno, ho cominciato a vedermi con assiduità, siamo rigorosamente solo noi donne, ed è strabiliante come ancora oggi ci capiamo al volo. 
È piacevole ritrovarsi e constatare che esiste ancora quel feeling che ci aveva unito a vent'anni.
E poi, sempre nel mese di aprile, ho ritrovato delle vecchie lettere, appartenenti a un epoca in cui ancora si scrivevano. 
Rileggendole ho ricordato un periodo della mia vita che avevo del tutto rimosso: la scuola, le insofferenze adolescenziali, il desiderio di affermarsi in qualcosa e la paura del futuro.
Così per una serie di eventi questo mese più corto degli altri mi è sembrato stranamente intenso.

domenica 22 febbraio 2015

Cambio di prospettive

In questi giorni è sempre più difficile trovare a Bologna strade che non siano occupate da lavori vari, manutenzione della strada, tubature del gas e lavori di altro genere...
Insomma dovrebbe essere un evento positivo e non solo elemento di disagio, almeno spero.
Abbiamo via Rizzoli (che è poi la strada sotto le due torri per chi non lo sapesse) completamente sventrata, forse stanno rifacendo la pavimentazione e mi pare che si estenda anche a via Ugo Bassi ( suo proseguimento), contemporaneamente hanno pedonalizzato strada maggiore, forse per dare uno spazio ai tavolini per gli aperitivi? Può darsi che sia così.
Comunque arrivare in centro è diventato piuttosto arduo, se prendi l'autobus non sai bene che percorso farà e dove ti ritroverai. Io ieri per essere sicura di arrivare in piazza maggiore sono andata a piedi, da casa mia è una passeggiata di mezz'ora, un'occasione per muovermi un po' e godermi il sole che ieri splendeva luminoso, purtroppo accompagnato da un forte vento, ma non di può avere tutto nella vita, ormai si sa.
Se è vero che "chi si accontenta gode così così", "chi si accontenta" almeno un pochino gode anche se "così così"